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Sono riuscito a clonare e modificare l'immagine del libro creata dall'autore. Mi sembra così più esplicativa e l'autore non avrà nulla in contrario. Cliccando sulla copertina del libro si arriva al sito dell'autore.

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ECCO IL LIBRO!

La mia esperienza è quella di MATRIX

 

Comincio a pensare di essere stato ingannato da una vita. Ho sempre pensato che la scienza ufficiale fosse lineare e trasparente. Invece mi attorcigliano i primi dubbi. Ecco alcune domande che mi assalgono: la nostra scienza è monolitica? Non ha alternative? Non possiede competitori? Perché non è pluralistica? Il libro che sto leggendo mi ha offerto la pillola rossa di matrixiana memoria. Sono pronto ad esplorare i fondamenti della nostra conoscenza, della nostra scienza.

La mia persona, la mia ricerca, il mio credo

Sono un ingegnere plurilaureato e il mio campo di ricerca e consulenza spazia dal campo dell'elettronica e dell'elettrotecnica fino al nucleare e all'energetico. Fin da bambino ho tradotto la passione per la scienza in esperimenti di chimica prima, esperimenti e realizzazioni di elettronica poi, dai 10 anni in su. Come potrei mai dimenticare la mia prima radio realizzata con un semplice condensatore variabile, una bobina e un diodo al germanio? Avevo appena 11 anni. Così pure, non potrò mai dimenticare la gioia nel sentire una voce amica da una radio amatoriale con una semplice patata al posto del diodo. I diodi, amici e compagni d'infanzia... Diodi al germanio, diodi al silicio. Il mio primo transistor, l'AC128 (insieme all'AC127) con il quale realizzai il mio primo flip-flop. E che dire dell'amato BC108 NPN al silicio? Quanti circuiti e assemblaggi... E poi l'integrato 555... Potrei realizzare un libro sui miei amici (dispositivi) elettronici simile a quello celeberrimo che Primo Levi scrisse sul Sistema Periodico. Questa passione non è mai venuta meno e l'ho portata con me al Politecnico di Torino. Ho sempre cercato di trovare una spiegazione razionale di fronte al mistero dei fenomeni naturali. Possiedo, infatti, quella che in gergo è chiamata "mente o mentalità ingegneristica". Fa parte della mia persona, sono intessuto di razionalità, così come lo è ogni ingegnere del pianeta. A 16 anni mi innamorai del mio idolo segreto: Albert Einstein. Come non trovare ammirazione per il genio per antonomasia? Che brivido inseguire i labirinti della sua mente, i cunicoli tortuosi che portano allo spaziotempo, alla dilatazione del tempo, alla contrazione dello spazio, alla teoria della Relatività che caratterizza oramai buona parte dell'ingegneria, dalla costruzione degli anelli di accumulazione del CERN di Ginevra, alla costruzione dei moderni reattori nucleari. In confronto la vecchia fisica mi sembra in bianco e nero se paragonata alla nuova fisica "a colori".

 

Il tarlo del dubbio e l'attuale conversione

Da un po' di tempo, però, sto leggendo una novità libraria, un libro uscito da poco che potrebbe innescare una vera e propria svolta scientifico-filosofica, una rivoluzione epistemologica e culturale. Sta di fatto che pagina dopo pagina è cresciuto in me il tarlo del dubbio su Einstein e la sua teoria: quello che sembrava impossibile sta per accadere, un nuovo paradigma sta entrando nella mia mente e la sta assoggettando, capovolgendone tutte le sicurezze e le aspettative. Lo so: sto dicendo apparentemente un'eresia. Come può un ingegnere rigettare Einstein? Per noi ingegneri si tratta del nostro pane, come lo sono i numeri complessi e l'analisi matematica. Potrei mai rigettare la trasformata di Fourier o di Laplace? Non potrei, perché semplicemente funziona. Perché allora avere dei dubbi sulle trasformazioni di Lorentz? Può un'autorità somma come Einstein aver sbagliato? Qui non si tratta solo di formule, cioè della forma, ma della sostanza. Veramente il tempo può essere dilatato? Veramente può essere stirato come un elastico? Ancora: siamo veramente sicuri che la simultaneità sia relativa? Che si possa viaggiare nel tempo? Che il tempo è, in ultima analisi, semplicemente un modello matematico, cioè tutto forma e niente sostanza? Incomincio ad avere dei dubbi su tutto ciò... Di più: sono assalito dai dubbi, mi mordono come un branco di lupi. Quanto potrò resistere? Senonché la mia conversione è alle porte. Un ingegnere con i dubbi...? Ma dove siamo arrivati! Ma la cosa più incredibile è che tutto questo cataclisma è stato causato da una lettura non ancora terminata di un piccolo libro di 180 pagine, apparentemente innocuo e di facile lettura. Possono 180 pagine convertire una persona? Addirittura convertire un ingegnere? In effetti la mia conversione ad Einstein non incominciò allo stesso modo? A pensarci bene tutto incominciò con un libro...

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